RECENSIONE "Il sapore del sangue"

COLLAB: LifeBooks
AUTORE: Stefania P.Nosnan
TRAMA: Anni '90. A Udine vengono uccise delle ragazze e la Polizia brancola nel buio, dopo alcuni mesi gli omicidi, inspiegabilmente, si fermano.
Giorni nostri. Il terrore torna a popolare le vie di Udine e il commissario Sonia Volpato capisce che l'incubo di trent'anni prima si è ripresentato nella sua città. Alcune donne vengono brutalmente uccise e sulla guancia c'è impresso, di nuovo, il segno dell'assassino. È una lotta contro il tempo, ma anche un sottile gioco d'astuzia e tensione tra Sonia e l'omicida.
RECENSIONE: Come anticipato dalla trama, il libro si suddivide in due archi narrativi, il "prima" e il "dopo". La prima parte è ambientata negli anni '90, dove facciamo la conoscenza di Sonia Volpato, la nostra protagonista, una ragazza semplice, diligente e scaltra, considerata strana e a tratti presa in giro da Chiara e dal suo gruppo, un'amica di vecchia data, che col passare degli anni si è sempre più distaccata dallo stile di vita dell'amica. Ad una delle feste organizzate da Chiara, conosce Edoardo Barazzi, ragazzo per cui la stessa Chiara ha una cotta; in questa prima parte del libro, il ritmo è più leggero, scorre tra le vicende adolescenziali di un gruppo di amici. Sonia perde entrambi i genitori, venendo affidata alla zia dopo la perdita della madre, in quanto ancora minorenne. Oltre alla perdita precoce della madre, in città vengono ritrovati i cadaveri di diverse ragazze, ma la polizia non riesce a trovare il colpevole: improvvisamente, questi omicidi violenti cessano. Nella seconda parte del romanzo, Sonia è una donna adulta ed è un commissario di polizia; gli omicidi tornano a terrorizzare Udine, e la giovane ma arguta Sonia si mette alla ricerca del colpevole, che troverà tra le più insospettabili delle sue conoscenze.
VALUTAZIONE: 4⭐️⭐️⭐️⭐️